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Comparing European and American nationalism: a response to Alberto Martinelli's "Nationalism in the 21st Century"

Conversi, Daniele ORCID: 0000-0002-6618-2738 (2012) Comparing European and American nationalism: a response to Alberto Martinelli's "Nationalism in the 21st Century". Quaderni di Scienza Politica (3). pp. 469-488. ISSN 1124-7959

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Abstract

Il dominio americano sulla cultura e sulla politica del Novecento è stato in gran parte determinato dall’autodistruzione dell’Europa in nome del nazionalismo. Dopo che la Prima guerra mondiale aveva segnato il destino del continente, la supremazia americana si avviava a rimpiazzare la tradizionale influenza francese sulla cultura, sulla politica, sulle cose militari e sull’economia. Tuttavia, l’espansione della potenza americana non dipendeva dal suo nazionalismo, quanto dalla sua capacità di trarre profitto dai nazionalismi antagonistici degli altri attori. Per la gran parte del secolo, gli Stati Uniti non furono uno stato-nazione in senso europeo, e questo vantaggio fu decisivo nei momenti di crisi. L’egemonia americana si diffuse a ondate sempre più intense tramite una combinazione di acquisizioni culturali e militari, in un processo di americanizzazione globale che è proseguito sino ai nostri giorni. L’a. non condivide l’idea che il nazionalismo statunitense possa rappresentare una forza più benigna rispetto ai nazionalismi europei in competizione, anche se questi ultimi potrebbero ben risultare più distruttivi. Finché prevale il vecchio modello dello stato-nazione omogeneizzante e ostile al multiculturalismo, il nazionalismo americano può minacciare non soltanto la stabilità europea e globale, ma anche la stessa politica interna statunitense, le sue relazioni inter-etniche e la società americana nel suo complesso Inoltre, considerato il flusso unidirezionale delle prassi istituzionali, dei modelli culturali e delle idee dagli Stati Uniti al resto del mondo, il nazionalismo americano può avere un impatto particolarmente distruttivo sulla scena internazionale, ispirando altrove nazionalismi in forma imitativa e reattiva. A ciò si aggiunga che il nazionalismo americano si scontra non solo con la “conservazione dell’impero”, ma anche con qualsiasi residuo “equilibrio di potenza”. Infine, è probabile che il nazionalismo statunitense intensifichi ulteriormente il nuovo “anti-americanismo” emerso nel corso della “guerra globale al terrore”. Tutte queste tendenze si sono già manifestate sulla scia del fallimento della politica internazionale della presidenza Bush, segnata dal rapido declino su scala planetaria della potenza, dell’influenza e della legittimità politica degli Stati Uniti, nonostante la conservazione di un’indiscutibile posizione di dominio.

Item Type: Article
Official URL: http://www-3.unipv.it/quasp/corpo.html
Additional Information: © 2012 The Author
Divisions: European Institute
Subjects: J Political Science > JN Political institutions (Europe)
Date Deposited: 14 Oct 2013 14:20
Last Modified: 12 Dec 2024 00:15
URI: http://eprints.lse.ac.uk/id/eprint/53532

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