Everri, Marina, Foà, Chiara and Davolo, Andrea (2011) I giovani migranti dei centri di aggregazionegiovanile della provincia di Modena. Report di Ricerca. Universita Degli Studi di Parma, Parma, Italy.
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Abstract
Nel dibattito mediatico e sociale si tende spesso a trascurare quanto i fenomeni migratori che interessano il nostro paese siano da tempo divenuti elemento permanente della nostra società. Da almeno venti anni a questa parte, persone di nazionalità straniera vivono, lavorano e crescono i loro figli nelle nostre città, quella dei migranti di seconda generazione è una realtà concreta che deve invitare istituzioni e servizi ad una riflessione ormai non più rinviabile. La trasformazione irreversibile avvenuta nella geografia umana e sociale del nostro paese interroga le istituzioni e i servizi sulla loro identità, le loro logiche, metodologie e impianti organizzativi (Barbetta, Boi, 1998). L’immigrazione ed i suoi “figli” mettono in discussione i principi che stanno alla base del lavoro sociale e allo stesso tempo spingono all’aggiornamento, alla revisione del proprio sapere e del proprio agire. Questa è l’esigenza che costituisce il punto di partenza da cui prende le mosse questo lavoro di ricerca. La provincia di Modena, in particolare, si colloca tra le zone a maggiore concentrazione di famiglie migranti da tempo insediatesi sul territorio; questo ha contribuito a farle conseguire il primato tra le altre province italiane per il più alto numero di studenti immigrati. Secondo i dati forniti dal Miur (2005) Modena, con il 9,8% di studenti stranieri, risulta essere la quarta provincia d’Italia con una presenza più significativa di minori stranieri nelle scuole. Il numero di studenti stranieri è aumentato circa del 20% rispetto all’anno scolastico 2003-2004 (da 7.248 a 8.867). Questo dato è, in parte determinato dalla politica dei ricongiungimenti familiari, in parte un effetto del consolidamento della presenza della popolazione immigrata nel territorio italiano. Ciò implica che bambini figli di immigrati, nascono e crescono in Italia andando a costituire quella che, generalmente, è chiamata seconda generazione (Caggiati, 1995). A fronte di questi dati negli ultimi anni i servizi sociali ed educativi hanno realizzato ricerche ed interventi di vario tipo con l’obiettivo di individuare strumenti per favorire l’inserimento e l’integrazione degli alunni stranieri. Nei contesti scolastici, in particolare, sono state investite maggiori risorse per la realizzazione di programmi destinati a tale scopo. Tuttavia, come emerge dall’analisi della letteratura, scarsa attenzione è rivolta al contesto extrascolastico, ovvero alla gestione di tempi e spazi al di fuori del percorso scolastico. In altre parole, come i preadolescenti e gli adolescenti immigrati gestiscono il tempo libero? Quali sono i luoghi che frequentano? Come sono strutturati i gruppi informali? E, in modo speculare, come si pongono gli operatori che lavorano nei centri di aggregazione giovanile nei confronti di ragazzi immigrati? Qual è la percezione che loro hanno dei bisogni e delle esigenze di questi giovani? Oltre a ciò un ruolo importante è rivestito dalla famiglia di origine dei ragazzi che può essere maggiormente rivolta alla chiusura e all’inclusione, o al contrario, favorire l’integrazione. Sulla base di tali considerazioni, nel gennaio del 2006 la provincia di Modena ha commissionato al Dipartimento di Psicologia dell’Università di Parma un progetto di ricerca-formazione finalizzato ad esplorare lo spazio di vita dei ragazzi migranti nel tempo extra-scolastico. Il progetto si è articolato in un momento di raccolta dati nei centri giovanili della città di Modena e della provincia e in un momento propriamente formativo rivolto agli operatori che lavorano in tali strutture. La fase di ricerca, in particolare, ha previsto tre fasi che hanno coinvolto soggetti e metodologie diverse. La prima fase è consistita in una vera e propria “mappatura” dei centri giovanili presenti nel territorio di Modena e provincia (fig. 1). La somministrazione di una scheda socio-anagrafica ha consentito di rilevare dati quantitativi sulle caratteristiche socio-anagrafiche e sulle attività svolte dagli utenti che accedono a 20 centri ad alta affluenza di adolescenti migranti di Modena e provincia (tab. 1). Da questa prima rilevazione sono stati quindi selezionati 8 centri (tab. 2) in cui sono state realizzate 26 interviste semi-strutturate a ragazzi/e migranti. In questa seconda fase sono stati indagati in profondità alcuni contenuti emersi dai dati quantitativi concernenti la gestione del tempo libero extra-scolastico dentro e fuori dai centri. L’ultima fase del progetto ha previsto il coinvolgimento degli operatori dei centri attraverso la partecipazione a gruppi di discussione (con finalità sia di ricerca sia di formazione) in cui sono state indagate le rappresentazioni del giovane migrante, dei suoi bisogni e l’identità dei centri giovanili. Sono stati così realizzati 3 focus group (uno a Vignola, uno a Carpi ed uno a Sassuolo) a cui hanno partecipato 16 operatori ed uno conclusivo a Modena, in cui sono stati invitati i rappresentanti delle politiche giovanili dei vari distretti provinciali. Nei capitoli seguenti verranno trattate nel dettaglio le premesse teoriche che hanno guidato l’impianto della ricerca-formazione, le fasi della ricerca e i risultati emersi.
Item Type: | Monograph (Report) |
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Official URL: | http://en.unipr.it/ |
Additional Information: | © 2011 The Authors © CC BY-NC |
Divisions: | Psychological and Behavioural Science |
Subjects: | H Social Sciences > HN Social history and conditions. Social problems. Social reform |
Date Deposited: | 29 Sep 2016 15:04 |
Last Modified: | 12 Dec 2024 05:56 |
URI: | http://eprints.lse.ac.uk/id/eprint/67909 |
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